Si è iniziato ancora una volta con l’annullamento di una prova speciale, quella di Uuperi, ritenuta dalla direzione di gara impraticabile. Si è ridotto, pertanto, di circa trenta minuti il tempo di percorrenza e, soprattutto, il numero delle prove cronometrate che è sceso a quattro. I protagonisti della giornata sono stati i padroni di casa, nel Trofeo Mondiale, e i francesi, nello Junior. Con i distacchi accumulati in questi giorni sarà quasi impossibile per le altre nazionali strappare dalle loro mani lo scettro, nella prova finale di motocross al “Karhula Track”. Rimangono, però, aperte le battaglie all’interno delle classi. Lotta in casa finlandese in E1 tra Remes e Salminen; in E2 sfida extraeuropea tra lo statunitense Caselli e l’australiano Phillips; in E3, invece, si torna a parlare suomi con Tarkkala che può amministrare oltre tre minuti sullo spagnolo Cervantes.
Nella giornata odierna si è messo in luce il terzetto italiano dello Junior che è andato a un passo dal secondo posto di giornata, sfuggito per un soffio. Tra i componenti della pattuglia azzurra si sono confermati Jonathan Manzi (Team Ktm Farioli – E2J), migliore di giornata, e Andrea Beconi (Kawasaki Hp Moto Team – E1), leader della generale. Per domani fanno ben sperare, sia per il loro passato da crossisti che per il loro finale di Sei Giorni in crescendo, Deny Philippaerts (Hm Honda Zanardo – E2) e Giacomo Redondi (Husqvarna Ch Racing Monster Energy – E2J).
Presente a Kotka per la presentazione della Sei Giorni 2013 che la FMI organizzerà in Sardegna e, in quell’ottica, valutare in prima persona l’organizzazione finlandese, in un’intervista video il Presidente Paolo Sesti si è soffermato sulla prestazione degli azzurri e ha anticipato il progetto tecnico-sportivo che la Federazione Italiana avvierà dal prossimo anno: ”Non mi aspettavo molto di più dal punto di vista dei risultati. Si annunciava una gara dura, poco adatta alle nostre caratteristiche e così è stata. I piloti italiani devono capire che questo è l'enduro, che non basta vincere in Italia per pensare di potersi affermare a livello mondiale. Devono abituarsi a queste gare. In particolare sono deluso da alcuni giovani ai quali evidentemente sfuggono gli sforzi che la Federazione e i Team stanno facendo nei loro confronti, investendo tanto per farli crescere. Da domani, finita la gara, si volterà pagina. Non dipende dai risultati, era già nei nostri programmi. Partirà una nuova fase e non ci tireremo indietro davanti a scelte importanti. Il progetto coinvolgerà non solo i giovani, ma anche i loro genitori, oltre ai tecnici federali e ai Team. A tutti chiedo fin d’ora la disponibilità a condividere quello che metteremo appunto nelle prossime settimane. Posso già anticipare che un primo punto, già concordato con il Settore Tecnico FMI: i giovani dell’enduro che saranno selezionati, in collaborazione con i loro team, lavoreranno nei mesi invernali insieme ai loro coetanei del motocross. Ritengo che la preparazione invernale sia fondamentale e imprescindibile. L’obiettivo della FMI è di far tornare la Nazionale Italiana, al massimo entro due o tre anni, nelle posizioni che merita vista la storia e la tradizione dell’enduro tricolore”.
Gianlcua Martini (Beta Lunigiana Enduro – E2J): “Ero alla mia prima Sei Giorni e all’inizio ho pagato la poca esperienza. Sono cresciuto con il passare dei giorni e oggi ho fatto una buona gara, senza commettere errori e senza cadute. Domani voglio far valere il mio passato da crossista e togliermi qualche soddisfazione”.
Alex Salvini (Husqvarna Ch Racing Monster Energy): “Ai compagni non servono i miei consigli, molti di loro vengono dal motocross come me ma anche gli altri sono preparati per la finale di domani. La pista è sabbiosa, con qualche pietra a dar fastidio, con qualche modifica rispetto al tracciato che abbiamo provato la scorsa settimana. Spero davvero che riusciamo a toglierci qualche soddisfazione dopo tanta sfortuna, magari vincendo una manche”.
Da federmoto.it
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