domenica 24 gennaio 2010

Riserva Pino d'Aleppo, la Lav si rivolge alla Procura della Repubblica


La Lega anti vivisezione si rivolge questa volta al Procuratore della Repubblica per segnalare quanto già denunciato nel dicembre del 2006 alla Provincia, ossia la presenza di motocicli all'interno della riserva Pino di Aleppo. "La riserva - scrive il delegato della Lav, Biagio Battaglia - appariva già allora, infatti, tristemente preda di vandali senza scrupoli. Oltre alla presenza degli abituali e indisturbati bracconieri si erano aggiunte nei mesi estivi, lungo i sentieri naturalistici e su tracciati creati artificiosamente, delle spericolate corse di motocross. Ribadiamo in questa nuova segnalazione, continua Biagio Battaglia, che le gare si svolgerebbero in prevalenza nelle giornate del fine settimana, ad orari costanti, durante le prime ore del mattino, e interesserebbero la partecipazione di decine e decine di spericolati soggetti. Le persone che ci hanno contattato fanno, oltretutto, riferimento ad atti intimidatori nei confronti di coloro che hanno civilmente sollevato critiche o chiesto spiegazioni". Battaglia fa pure presente che: "sarebbe impossibile identificare le moto in corsa, non avendo con sé targhe di immatricolazione. Molti di tali motociclisti inoltre si allontanerebbero dai territori di gara senza far uso degli appositi carrelli per il trasporto di veicoli da competizione, ma percorrendo (sempre senza targa) le comuni strade della nostra provincia. A volte alcuni gruppi di costoro, a conclusione dei raid nella riserva, sono stati notati nella frazione di Scoglitti". Il delegato della Lav fa presente che, dalla prima denuncia ad oggi, nulla è cambiato "le corse restano indisturbate, i pericoli di eventuali incidenti sono addirittura aumentati in considerazione della diffusione di questa tendenza. Il rischio per i residenti e i visitatori è sempre in agguato; l'ambiente soggetto al vincolo naturalistico continua ad essere deturpato e, in alcune aree, danneggiato violentemente". Il delegato della Lav si è, dunque, rivolto al capo della Procura iblea. Di recente, l'assessore provinciale Mallia ha annunciato battaglia contro questo fenomeno, incassando il plauso della Lav e il sostegno in questa iniziativa di ripristino della legalità e di rispetto della riserva

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